venerdì 24 febbraio 2012

MEMORIE


IL DIVANO


Steso sul divano
La notte nera mi avvolge
Il tavolino mi fissa
Immobile
freddo tagliente
Il silenzio assordante mi taglia le orecchie
La scimmia sale
La donna mi guarda con i suoi occhi e ride
ride
ride
ride
stai male
ti sale tutto
ti manca il respiro
tutto ti guarda
steso sul divano
provo ad alzarmi
il divano è più forte
mi tiene
mi abbraccia
mi fascia
è forte
è rozzo
dove vai
la donna ride
ride
ride
ride
stai male
la scimmia è sulla testa
sogghigna
salta
salta dispettosa
steso sul divano
provo a prenderla
scappa
scivola
tutto sparisce
il vomito sale

steso sul divano
tutto immobile
la notte mi guarda
son sotto la doccia
vado via
steso
steso
steso

ESCO
la notte è fredda
tutto
è nero

JJ Bell

venerdì 17 febbraio 2012

HUNDRED MINDS


Hundred thoughts
only one purpose,
hundred hopes
without an end,
just one strength
only one destiny.
One smile, one tear,
two ways to exist,
two forces to love
... two ways to destroy.
 
Arty Aaron

giovedì 16 febbraio 2012

Neve, Legni e Tavole



immaginate,
immaginate solo
un cappuccino agitato
al vassoio incollato.
Movea le mani e dimenava il bacino.
Una danza surreale.
Ora immaginate sempre
un ritmo incalzante di acqua grondante.
Sciabordii e raschiate.
Tirate la bianca tovaglia.
Prima piano
velocemente piano
velocemente, velocemente piano.
La danza del vassoio
nel scivolare
dal declino del tavolino
sul tessuto candido di lino.
Una danza agitata di una scimmia
a un piatto incollata.
Sfuggente, urlante.
Mi lanciai dietro a quella
ballerina futurista traballante.
Sciabordii e raschiate,
curve strette
calcolate.
Slanciato incalzavo
lo sciagurato,
gli stavo addosso,incollato.

Più premevo più velocemente tiravo
la bianca tovaglia.

Il cappuccino agitato si sentiva braccato.
lo spingevo sempre più con
un cristiania stretto
e scellerato.
Il ripido pendio
era termitato.

Una vasta piana si apriva
sul fianco della montagna.
Con scodinzolo soddisfatto
lasciai più spazio
sempre più spazio
rallentai e mi fermai.

Ella Bix

martedì 14 febbraio 2012

MENU’ DELLA FELICITA’

Sto cominciando ad avere l'orticaria nei confronti del
Mondo, dell'Europa e della gente. Non sopporto più la classe politica e
neanche la maggior parte degli elettori furbetti e truffaldini, mi
cominciano ad irritare anche i colleghi di lavoro e la sveglia
mattutina. Mi chiedo se questi sono i sintomi di una pericolosa
malattia oppure le avvisaglie di una mia guarigione.
L'unica risposta a questo mondo impazzito e un potente VAFFANCULO
senza se e senza ma. Sto pensando a come ci hanno inculcato questo
concetto folle del futuro e del dovere che poi non porta mai a
successi e stabilità economica e mentale. Dunque ho deciso che da oggi
vivrò giorno per giorno e quando sarò alla canna del gas, amen ……
domani sarà meglio.

MENU’ DELLA FELICITA’:

  • Provarci sempre con tutte le donne belle, grasse, brutte, simpatiche ed antipatiche;
  • abbandonare le automobili;
  • lavorare poco;
  • vestirsi con cose poco costose;
  • imbucarsi agli aperitivi;
  • vivere la giornata come se fosse l'ultima...;
  • ascoltare buona musica;
  • bere una buona bottiglia di vino con chi vi pare;
  • viaggiare da soli.

 Faventibus ventis.
Che i venti ti siano favorevoli.



JJ BELL

domenica 12 febbraio 2012

SERPENTI



vento fortissimo,
il solo riparo era la parete,
seguirne le linee, adagiarsi,
diventarne il profilo.
C' era una piccola cengia
a pochi metri.
Era il terzo tiro di corda
e avevo sprecato energie,
mi serviva il punto di riposo.
La stanchezza chiude la mente,
rallenta i riflessi.
Non era un passaggio
complesso, ma era esposto nel vuoto.
Avevo tutti i cento metri di parete
vomitati sotto le scarpe.
Recuperai un po' di corda.
Nel mentre che
apparve
lui.
Aveva la testa verde e corpo scuro.
Sostava su un bel' appiglio che non
avevo notato.
Seguivo la sua coda, potevo sfiorarlo.
Mi guidava lungo la parete,
era sempre un passo avanti a me.
Salivo e lui
si fermava, saliva lui e io mi fermavo.
Due occhi neri splendidi.
Il cobra in Nepal, le vipere
in montagna,
i biscioni da torrente.
I serpenti della mia vita son sempre
stati guide.
Indicavano un pericolo, ma anche
il giusto sentiero.
Sono puro istinto, puoi capirli
per pochi secondi, quando
la tua mente
ricorda di essere il mondo,
esserne un tassello
inscindibile e dimentica l' arroganza
della ragione.
Riposavo sulla cengia, avrei voluto salutare
la mia guida, ma era sparita.
Alla natura non serve il tuo grazie,
si accontenta del rispetto.
Non devi temerla,
devi solo ricordarti
che ne sei parte.

Ella Bix

giovedì 2 febbraio 2012

RICORDI


MONDO SACRIFICABILE


Guerra ! Guerra ! Guerra !
Il popolo urlante e affamato voleva fare da padrone
e apparentemente nulla lo avrebbe fermato.

E GUERRA SIA ! E GUERRA SIA !!
Gridando queste parole una figura vestita di chiaro tanto da apparire luminosa
si fece spazio tra la folla, avanzò verso un carro rovesciato
e vi salì sopra .
A quel punto disse:
“ avete dei diritti che nessuno può o’ potrà
mai calpestare, dovete lottare per mantenerli
e se occorre anche uccidere;
quindi avanzate e fate ciò che ritenete
affinché non vi calpestino.

Contemporaneamente il popolo grasso e godereccio
urlava: Guerra ! Guerra ! Guerra !

In quel mentre un’ oscura figura si fece spazio tra la calca,
salì su una tavola riccamente imbandita e gridò:
E GUERRA SIA ! E GUERRA SIA !!
Avete dei diritti che nessuno può o’ potrà
mai calpestare, dovete lottare per mantenerli
e se occorre anche uccidere;
quindi avanzate e fate ciò che ritenete
affinché non vi calpestino.

Una coltre di cenere oscurava il cielo,
sotto la desolazione assoluta.
Tutto appariva immobile, tranne pochi cenci
mossi da lievi soffi d’aria.

In quel  buio scenario spiccava la chiara figura .
In piedi all’orizzonte sembrava parlare faccia a faccia con la sua ombra.
Il sole pian piano bucava le nubi di cenere.
Man mano che l’oscurità spariva la buia figura spariva con essa
ugualmente più la luce guadagnava spazio più la chiara figura si confondeva con essa.

Nulla era sopravvissuto
Malak mi guardò, aprì il mantello e iniziò a ingoiare il mondo.
Chiusi la porta alle mie spalle e ripresi
a camminare per  quel corridoio interminabile.
Avevo placato la fame del mietitore,
ma le porte erano infinite,
dovevo solo scegliere che  mondi  sacrificare.

Ella Bix