vento fortissimo,
il solo riparo era la
parete,
seguirne le linee,
adagiarsi,
diventarne il profilo.
C' era una piccola cengia
a pochi metri.
Era il terzo tiro di corda
e avevo sprecato energie,
mi serviva il punto di
riposo.
La stanchezza chiude la
mente,
rallenta i riflessi.
Non era un passaggio
complesso, ma era esposto
nel vuoto.
Avevo tutti i cento metri
di parete
vomitati sotto le
scarpe.
Recuperai un po' di corda.
Nel mentre che
apparve
apparve
lui.
Aveva la testa verde e
corpo scuro.
Sostava su un bel'
appiglio che non
avevo notato.
Seguivo la sua coda,
potevo sfiorarlo.
Mi guidava lungo la
parete,
era sempre un passo avanti a me.
Salivo e lui
si fermava, saliva lui e
io mi fermavo.
Due occhi neri splendidi.
Il cobra in Nepal, le
vipere
in montagna,
i biscioni da torrente.
I serpenti della mia vita
son sempre
stati guide.
Indicavano un pericolo, ma
anche
il giusto sentiero.
Sono puro istinto, puoi
capirli
per pochi secondi, quando
la tua mente
ricorda di essere il
mondo,
esserne un tassello
inscindibile e dimentica
l' arroganza
della ragione.
Riposavo sulla cengia,
avrei voluto salutare
la mia guida, ma era
sparita.
Alla natura non serve il
tuo grazie,
si accontenta del
rispetto.
Non devi temerla,
devi solo ricordarti
che ne sei parte.
Ella Bix
Ella! Ho lasciato la mia mail di la :)
RispondiEliminaSono wood
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