giovedì 23 agosto 2012

MA VAFFF



DIARIO DI VIAGGIO

non ricordo i miei ultimi scritti,
le date,
l' accozzaglia di parole che mettevo
insieme tra un viaggio e l' altro.
Anche se poco presente vi leggo,
preparo lo zaino,
fumo una canna quando capita
e mi bevo una birra.
Sono appena rientrato da quota duemila,
montagne che si spaccavano
e lingue di neve che sparivano.
Qualche arrampicata folle
e la gestione di un rifugio.
La bella ragazza russa che continua a scrivermi,
il committente  inglese che mi chiede
opere in legno a cui non risponderò.
La richiesta di collaborazione con
il trafficante di droga del Nicaragua
per la costruzione del villaggio turistico.
L' amico miliardario che ti viene a prendere in
porsche e ti racconta i suoi Problemi.
Non mi faccio mancare le cose inutili !
Nel mentre cerco un biglietto
a buon prezzo per la Scozia
Anche se dovrei ripassare per l' Irlanda,
pare che il fantasma senta la mia mancanza.
Il castello sta crollando per incuria
e a me scappa un
MAVAFFA....LO

un abbraccio
Ella Bix

domenica 20 maggio 2012

Dedicata a tutte le donne. A coloro che soffrono per amore e non…


Di una statua greca
privò la forma,
bella, statuaria
come un’antica dea.
Lo sguardo profondo e sofferto
di una donna che ha provato
la vita.
Il passo felino,
i capelli sciolti al vento,
la pelle come avorio
e due gocce di mare turchino negli occhi,
che riempivano i miei
di desiderio.
Era un istante,
un solo attimo,
un leggero soffio
di pensiero solitario,
l’incrocio di due destini
e…lentamente si allontanò.


Arty Aaron 

domenica 18 marzo 2012

Guardo la mia città...


Guardo la mia città,
penso al progresso,
hanno voluto tutto,
e hanno trovato il lutto.

Volti freddi e spenti,
corpi vaganti senza calore,
anime prive di pudore.

Risveglio il bimbo che c’è in me,
si scrolla, si ribella, mi dice corri,
fuggi lontano da questa realtà.

Mi giro, guardo e mi tormento,
ma sono parte anch’io di quel mondo,
…e non mi resta che un segreto e
profondo lamento.


Arty Aaron

lunedì 12 marzo 2012

VENTO



Piantato sul bordo del masso
il vento colpisce la faccia
il sole
brucia caldo
e
potente

La testa libera
Pensi al nulla
Sei piccolo

Davanti la terra par finita

Seduto in bilico
guardo lontano
per vedere
nessuno

Il rumore è forte
il vento mi avvolge

Memento

mi alzo
e mi riprendo la vita
la MIA

Lontano
tutto si muove
acqua
schiuma
urla

Il freddo mi assale
Schizzi veloci che ruotano intorno
La faccia brucia
sferzata dal vento
Resto seduto
immobile

Davanti
nessuno

Alloro mi spingo
mi sporgo
nel vuoto

Attonito
cado

JJBELL

venerdì 2 marzo 2012

NOIA



La noia ti prende
ti assale
veloce ti avvolge
non sai cosa fare
Pesante
soffocante

La noia

Ti prende la testa
Ti circonda le membra
La noia ti avvolge
E non sai dove andare

Mi giro
Mi sposto di lato
Fuggo

CHE NOIA
BESTIALE

Mi rifugio  lungo le strade
Le ombre del porto
L’ odore del mare
LA NOIA TI ASSALE

Strade  strette
curvate
gira la noia

CHE GIOSTRA
SURREALE

Il sole
esce
si vive

LA NOIA 
DI OGGI

felicità
di 
domani


JJ  BELL

venerdì 24 febbraio 2012

MEMORIE


IL DIVANO


Steso sul divano
La notte nera mi avvolge
Il tavolino mi fissa
Immobile
freddo tagliente
Il silenzio assordante mi taglia le orecchie
La scimmia sale
La donna mi guarda con i suoi occhi e ride
ride
ride
ride
stai male
ti sale tutto
ti manca il respiro
tutto ti guarda
steso sul divano
provo ad alzarmi
il divano è più forte
mi tiene
mi abbraccia
mi fascia
è forte
è rozzo
dove vai
la donna ride
ride
ride
ride
stai male
la scimmia è sulla testa
sogghigna
salta
salta dispettosa
steso sul divano
provo a prenderla
scappa
scivola
tutto sparisce
il vomito sale

steso sul divano
tutto immobile
la notte mi guarda
son sotto la doccia
vado via
steso
steso
steso

ESCO
la notte è fredda
tutto
è nero

JJ Bell

venerdì 17 febbraio 2012

HUNDRED MINDS


Hundred thoughts
only one purpose,
hundred hopes
without an end,
just one strength
only one destiny.
One smile, one tear,
two ways to exist,
two forces to love
... two ways to destroy.
 
Arty Aaron

giovedì 16 febbraio 2012

Neve, Legni e Tavole



immaginate,
immaginate solo
un cappuccino agitato
al vassoio incollato.
Movea le mani e dimenava il bacino.
Una danza surreale.
Ora immaginate sempre
un ritmo incalzante di acqua grondante.
Sciabordii e raschiate.
Tirate la bianca tovaglia.
Prima piano
velocemente piano
velocemente, velocemente piano.
La danza del vassoio
nel scivolare
dal declino del tavolino
sul tessuto candido di lino.
Una danza agitata di una scimmia
a un piatto incollata.
Sfuggente, urlante.
Mi lanciai dietro a quella
ballerina futurista traballante.
Sciabordii e raschiate,
curve strette
calcolate.
Slanciato incalzavo
lo sciagurato,
gli stavo addosso,incollato.

Più premevo più velocemente tiravo
la bianca tovaglia.

Il cappuccino agitato si sentiva braccato.
lo spingevo sempre più con
un cristiania stretto
e scellerato.
Il ripido pendio
era termitato.

Una vasta piana si apriva
sul fianco della montagna.
Con scodinzolo soddisfatto
lasciai più spazio
sempre più spazio
rallentai e mi fermai.

Ella Bix

martedì 14 febbraio 2012

MENU’ DELLA FELICITA’

Sto cominciando ad avere l'orticaria nei confronti del
Mondo, dell'Europa e della gente. Non sopporto più la classe politica e
neanche la maggior parte degli elettori furbetti e truffaldini, mi
cominciano ad irritare anche i colleghi di lavoro e la sveglia
mattutina. Mi chiedo se questi sono i sintomi di una pericolosa
malattia oppure le avvisaglie di una mia guarigione.
L'unica risposta a questo mondo impazzito e un potente VAFFANCULO
senza se e senza ma. Sto pensando a come ci hanno inculcato questo
concetto folle del futuro e del dovere che poi non porta mai a
successi e stabilità economica e mentale. Dunque ho deciso che da oggi
vivrò giorno per giorno e quando sarò alla canna del gas, amen ……
domani sarà meglio.

MENU’ DELLA FELICITA’:

  • Provarci sempre con tutte le donne belle, grasse, brutte, simpatiche ed antipatiche;
  • abbandonare le automobili;
  • lavorare poco;
  • vestirsi con cose poco costose;
  • imbucarsi agli aperitivi;
  • vivere la giornata come se fosse l'ultima...;
  • ascoltare buona musica;
  • bere una buona bottiglia di vino con chi vi pare;
  • viaggiare da soli.

 Faventibus ventis.
Che i venti ti siano favorevoli.



JJ BELL

domenica 12 febbraio 2012

SERPENTI



vento fortissimo,
il solo riparo era la parete,
seguirne le linee, adagiarsi,
diventarne il profilo.
C' era una piccola cengia
a pochi metri.
Era il terzo tiro di corda
e avevo sprecato energie,
mi serviva il punto di riposo.
La stanchezza chiude la mente,
rallenta i riflessi.
Non era un passaggio
complesso, ma era esposto nel vuoto.
Avevo tutti i cento metri di parete
vomitati sotto le scarpe.
Recuperai un po' di corda.
Nel mentre che
apparve
lui.
Aveva la testa verde e corpo scuro.
Sostava su un bel' appiglio che non
avevo notato.
Seguivo la sua coda, potevo sfiorarlo.
Mi guidava lungo la parete,
era sempre un passo avanti a me.
Salivo e lui
si fermava, saliva lui e io mi fermavo.
Due occhi neri splendidi.
Il cobra in Nepal, le vipere
in montagna,
i biscioni da torrente.
I serpenti della mia vita son sempre
stati guide.
Indicavano un pericolo, ma anche
il giusto sentiero.
Sono puro istinto, puoi capirli
per pochi secondi, quando
la tua mente
ricorda di essere il mondo,
esserne un tassello
inscindibile e dimentica l' arroganza
della ragione.
Riposavo sulla cengia, avrei voluto salutare
la mia guida, ma era sparita.
Alla natura non serve il tuo grazie,
si accontenta del rispetto.
Non devi temerla,
devi solo ricordarti
che ne sei parte.

Ella Bix

giovedì 2 febbraio 2012

RICORDI


MONDO SACRIFICABILE


Guerra ! Guerra ! Guerra !
Il popolo urlante e affamato voleva fare da padrone
e apparentemente nulla lo avrebbe fermato.

E GUERRA SIA ! E GUERRA SIA !!
Gridando queste parole una figura vestita di chiaro tanto da apparire luminosa
si fece spazio tra la folla, avanzò verso un carro rovesciato
e vi salì sopra .
A quel punto disse:
“ avete dei diritti che nessuno può o’ potrà
mai calpestare, dovete lottare per mantenerli
e se occorre anche uccidere;
quindi avanzate e fate ciò che ritenete
affinché non vi calpestino.

Contemporaneamente il popolo grasso e godereccio
urlava: Guerra ! Guerra ! Guerra !

In quel mentre un’ oscura figura si fece spazio tra la calca,
salì su una tavola riccamente imbandita e gridò:
E GUERRA SIA ! E GUERRA SIA !!
Avete dei diritti che nessuno può o’ potrà
mai calpestare, dovete lottare per mantenerli
e se occorre anche uccidere;
quindi avanzate e fate ciò che ritenete
affinché non vi calpestino.

Una coltre di cenere oscurava il cielo,
sotto la desolazione assoluta.
Tutto appariva immobile, tranne pochi cenci
mossi da lievi soffi d’aria.

In quel  buio scenario spiccava la chiara figura .
In piedi all’orizzonte sembrava parlare faccia a faccia con la sua ombra.
Il sole pian piano bucava le nubi di cenere.
Man mano che l’oscurità spariva la buia figura spariva con essa
ugualmente più la luce guadagnava spazio più la chiara figura si confondeva con essa.

Nulla era sopravvissuto
Malak mi guardò, aprì il mantello e iniziò a ingoiare il mondo.
Chiusi la porta alle mie spalle e ripresi
a camminare per  quel corridoio interminabile.
Avevo placato la fame del mietitore,
ma le porte erano infinite,
dovevo solo scegliere che  mondi  sacrificare.

Ella Bix

martedì 24 gennaio 2012

WELFARE

Parlano di giovani
da decenni !
Generazioni annaspano
da decenni !
Con la loro cecità non si sono accorti
che gli anni passano
quei giovani ingrigiscono
e sono già altrove.
E nel parlare fanno ingrigire le generazioni
successive.
La parola giovani gli riempie la bocca
e li rende tronfi.
Sono cariatidi schizofreniche.
Forse si riferiscono a un altro mondo,
al loro mondo di plastica,
con pensieri di plastica
sentimenti di plastica
e bambini di plastica.

Ella bix

lunedì 23 gennaio 2012

PARADOSSO

_Buongiorno,
sto cercando un netbook usato_

_Guardi ne ho solo uno, quanto vuole
spendere ?_

Quanto costa quello che avete ?_

_Senta non risponda a una domanda
con un'altra domanda, cazzo!_

Ella Bix

giovedì 19 gennaio 2012

NURU'

Nebbia, fuliggine,
cielo scuro e vicoli stretti.
Case pericolanti,
mura sgretolate,
scheletri del mondo che fù.
Fare concitato e
sguardo arcinio.

_Presto mi dia quel pezzo di carne._
_Può pagare signora?_

..Certo che posso, diavolo !
Guardi qui, oro e pietre,
tutte quelle che vuole._

_Può pagare signora ?_

L'agitazione cresceva nell'anziana
mummia impellicciata.
_Non mi capisce !? Guardi, guardi!
Io sono ricca sa !
Cosa crede, mio marito era banchiere.

Qui non si fa credito.
_Ma lei è pazzo, le sto dando
milioni in pietre preziose._

Esatto signora, sono pietre!

Corse via piangendo
rasente il muro stringendo al
petto la sua
preziosa borsa.

_Ciao Nurù,
ecco qui la tua carne._

Nurù sorrise e gli porse
un fagiolo.
Era l'uomo più ricco del villaggio.

Ella Bix

mercoledì 18 gennaio 2012

VIVI LA VITA...

Vivi ogni giorno
come se fosse l'ultimo della serie.
Vivi ogni giorno
privo di speranze e illusioni,
di rimpianti e opinioni.
Vivi ogni giorno
senza il timore di perdere
ciò che non è mai stato tuo.
Vivi ogni giorno
consapevole di far parte
di un grande inganno,
di un istante di gioia e dolore,
di attimi di gloria e di amore.
Vivi la vita come ti si presenta
non ti porre domande inutili
… vivila e basta.

Arty Aaron

venerdì 13 gennaio 2012

LA LEGGE E' UGUALE PER LORO

Parlano,
ma sono privi di orecchie.
Pensano,
ma sono privi di memoria.
Sulla loro lettiga
ingurgitano tutto
quello che gli portano
le piccole ombre scure che li reggono.
Nere figure che si cibano di tutto
quel che cade
da quelle labbra voraci.

Ella Bix

giovedì 12 gennaio 2012

LA PENSIONE

La previdenza è
un vecchio telefono obsoleto.
Un pc che non regge i nuovi software.
Un paio di scarpe con la suola bucata.
Una corda vecchia pericolosa in arrampicata.
Un album di fotografie del passato.
Le rughe sul viso di chi è più grande di me.
Soprammobili impolverati e ingombranti che
non userò mai.

la mia vecchiaia !?
forse sarà
la pioggia fine d'Irlanda.
Una vecchia stufa a legna.
Poche cose indispensabili.
Una zona rurale del Marocco.
L'artrite nelle mani
e l'orto da coltivare.
Gli amici nel mondo da andare a trovare
e un biglietto d'aereo
con lavori saltuari da comprare.
Lo zaino da preparare.
Le spiagge sul mar nero,
gente da incontrare, un lavoro da trovare
per l'affitto poi pagare.
Camminare,camminare.
Chissà, magari raccontare storie ai ragazzini.
Raccontargli di un paese di plastica
governato da esseri di gommapiuma
con pensieri di plastica,
sentimenti di plastica e bambini di plastica.
chissà !?

Ella Bix

venerdì 6 gennaio 2012

IL FOLLETTO

cammin cammina il follett si avvicina,
urla impreca
la Camera è vicina.
Scilipoti fugge, scappa,
urla e strilla
ma il follett l' acchiappa.

A muso duro Scilipoti
lo prende in c..o

Ella Bix